Cosa sono e perché si chiamano così? E soprattutto perché si usano proprio questi per costruire i gioielli?

Vediamo quali sono:  oro, argento, platino, palladio, rodio, osmio, iridio, rutenio.

Alcuni li conoscete benissimo, altri un po’ meno, questo dipende dal loro tipo di impiego e  l’ambito nel quale vengono usati. Di solito associamo i metalli preziosi ai gioielli, ma molti di questi vengono usati anche in altri settori come ad esempio elettronica, meccanica e medico.

Di metalli ce ne sono molti sulla Terra di pregiati e meno pregiati, ma chi decide il loro valore?

Il prezzo prima di tutto lo fa la reperibilità del metallo: quantità disponibile e la difficoltà nel trovarlo, ad esempio il Rame è di facile reperibilità, quindi costa meno dell’argento.

Un altro fattore che incide sul prezzo sono le caratteristiche fisiche!

Le caratteristiche molto apprezzate dell’oro, sono la notevole duttilità ( capacità di essere “tirato” in fili sottilissimi quanto un capello) e la sua malleabilità ( capacità di essere trasformato in lastre sottilissime, basti pensare alle “foglie d’oro” usare per le cornici).

Un’altra qualità per i quali vengono chiamati metalli preziosi, è la loro difficoltà ad ossidare, infatti i metalli allo stato puro non ossidano. L’ossidazione è causata dalla reazione con l’ossigeno.

Un’altra proprietà ottima dei metalli preziosi è che non corrodo se immersi in vari acidi.

Ma sapevi che l’oro è l’unico metallo di colore giallo che esiste? Così come il rame è l’unico metallo rosso?

Ovviamente sto parlando dei metalli allo stato puro e non alle loro leghe.

Cosa sono le leghe? Le leghe sono unione di metalli e servono per cambiare colore o proprietà meccaniche ad essi. Infatti molti metalli allo stato puro sono morbidissimo, si torcono senza sforzo, per renderli quindi più duri e quindi lavorabili si aggiungono altri metalli come il Rame, lo Zinco a seconda di quello che si vuole ottenere.

Ad esempio: in Italia si usa l’oro 18kt detto anche 750, queste sigle stanno ad indicare quanto oro puro è contenuto in quel gioiello, il restante sono altri metalli.

Quindi in un anello avrò 750 parti di oro e 250 di altri metalli. Per l’oro giallo in quei 250 si metterà dell’argento e dello zinco; per fare l’oro rosa si metterà il Rame e per fare l’oro bianco si aggiungerà il Palladio o altri metalli bianchi.

La percentuale di oro nei gioielli cambia molto a secondo della zona e della cultura. Nei paesi Arabi si usa moltissimo oro 22kt ( quasi puro ) i gioielli infatti sono di un colore giallo molto intenso. In America e nel Nord Europa si usa molto l’oro 14kt o addirittura 9kt ( molto difficile da lavorare ).

Ogni tradizione e paese ha il proprio approccio nella creazione dei gioiello, per questo c’è da sottolineare come gli orafi italiani e le tecniche utilizzate siano davvero richiesti all’Estero. Come al solito gli italiani nei campi artigiano/artistici sono i migliori!

Parlando invece di Argento il più utilizzato è il 925 il che significato che su 1000 parti ci saranno 925 di argento puro e 75 di altro metallo (io uso il Rame). L’Argento 800 invece si usa, soprattutto nelle posate e negli utensili, che era tradizione inserire nella dote della donna, al suo matrimonio, negli anni passati.

Altri metalli preziosi che si usano nei gioielli sono il Platino, usato in alcuni periodi più o meno, molto difficile nella sua lavorazione, dovete sapere che fonde a 1700!

Il Rodio è il metallo usato per colorare l’oro bianco e attualmente è uno dei metalli più costosi in circolazione (si parla di centinaia di euro al grammo.)

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