L’orafo è un artigiano che costruisci gioielli.
Nell’antichità la figura dell’orafo non era molto conosciuta al di fuori dei Nobili o ricchi.
Infatti la maggior parte delle creazioni commissionate agli orafi arrivavano da casate benestanti o dalla Chiesa.
L’orafo lavorava per lo più su commissione, tramite progetti molto elaborati.
Durante tutto il Medioevo i maggiori committenti erano Sacerdoti che si affidavano a mani esperte per creare suppellettili liturgiche, che servivano a celebrare processioni.
Nei laboratori orafi si potevano trovare svariate figure, tutte specializzate in una sola mansione, come una catena di montaggio.
L’orafo ha cominciato ad avere libera interpretazione solo a fine dell’800 quando gli artisti divennero anche artigiani. Fu nel periodo dell’Art Noveau che avvenne il grande boom della gioielleria “stravagante”, con l’esplorazione di nuovi materiali importati come Avorio, Giaietto (legno fossile), Tartaruga..
L’industrializzazione ha portato a nuove invenzioni anche in questo mondo.
Negli anni ’20 con Coco Chanel si apre una nuova frontiera quella del Bijiux non prezioso.
Il gioiello simula la ricchezza ma non con materiali pregiati. I gioielli diventano per tutti i ceti sociali e si possono indossare sia di giorno che di sera. Vistosi ma non costosi, questo uno dei motti dell’epoca.
Nuovi materiali, come plastica, metalli non nobili ed imitazione di pietre prendono piede nel mondo dei gioielli.
L’orafo è una figura complessa e sempre in evoluzione, deve saper stare al passo con i tempi, con nuove tecniche e scoperte. Si affianca a lavoro di artigiano, progettista e artista.
Ai giorni nostri il mercato si divide quasi nettamente in gioielli commerciali e costruiti dalle macchine, a gioielli con tradizioni antiche, legate ancora alla manualità.